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La Tillandsia (conosciuta anche come “figlia dell’aria”) è una pianta che appartiene alla grande famiglia delle Bromeliacee e presenta caratteristiche molto particolari, che ben la distingue in questo ampio panorama. Grazie alle peculiari caratteristiche delle foglie (spinose o senza spine, pubescenti oppure a scaglie, lineari, lanceolate o filiformi) e grazie anche alle caratteristiche anatomiche e fisiologiche della pianta stessa, il genere Tillandsia riesce ad adattarsi perfettamente a qualsiasi tipologia di ambiente.
Non sono piante che temono condizioni climatiche particolarmente avverse: riescono, ad esempio, ad adattarsi perfettamente anche ai climi più secchi e aridi, grazie proprio alle foglie, che riescono a trattenere l’umidità direttamente dall’atmosfera. Questo significa che la capacità di adattamento, anche per quanto riguarda il terreno, è davvero incredibile.
La Tillandsia è originaria del continente americano: presente sia nella fascia centrale del Nuovo Continente, che nelle zone più a sud dell’America Latina, dove è il clima tropicale a regnare. Proprio in queste zone si contano tantissime specie di Tillandsia, che appunto si nutrono dell’umidità ambientale.
Sono piante non solo molto forti e resistenti, ma anche molto belle e che riescono sempre a farsi notare: le foglie disposte a rosetta di alcune specie formano una grande coppa (qui si raccoglie l’acqua piovana), mentre i fiori si manifestano in tutta la loro bellezza toccando sfumature cromatiche ben diverse a seconda della specie. Ogni frutto contiene nella sua capsula tre semi alati.
Fioritura Tillandsia
Il periodo della fioritura varia a seconda della specie, ma generalmente le piante appartenenti al genere Tillandsia fioriscono verso la fine dell’estate e l’inizio del periodo autunnale. Una fioritura che in ogni caso (per ogni specie) è decisamente spettacolare e regala dei giochi cromatici davvero incantevoli. I colori accesi dei fiori ben risaltano tra le sottili foglie allungate dai colori più tenui. Alcune specie emanano un gradevole profumo, come la Tillandsia usneoides.
Un consiglio: al termine della fioritura rimuovete lo stelo, in modo tale da alleggerire la pianta.
Tillandsia: consigli per la coltivazione
All’inizio di questo articolo abbiamo affermato che tali piante sono originarie delle foreste tropicali e sub tropicali, dove il clima è ben diverso da quello del nostro continente e in particolar modo del nostro Paese.
Quindi, è difficile coltivarle in Italia? No, bastano poche accortezze per godere di uno spettacolo unico che solo queste piante riescono a regalare. Infatti, sono piante molto resistenti, che ben si adattano a doversi climi, ma necessitano comunque di piccoli aiuti: non dobbiamo far altro che rispettare Madre Natura e collaborare.
Come regola, le piante più verdi e dalle foglie più delicate richiedono meno sole e più umidità e tendono a prosperare in un ambiente fresco. Le specie dalle foglie più rigide e più grigie preferiscono più luce e di solito sono da aree più calde.
Coltivazione in vaso
In generale (poi dipende dalle singole specie) la Tillandsia è una pianta che si sente a proprio agio negli ambienti chiusi delle abitazioni: ideali per dare quel tocco di colore in più e perfette per essere affiancate ad altre piante, al fine di creare una composizione di gusto.
È necessaria una precisazione: la coltivazione in vaso può avvenire limitatamente alla Tillandsia lindeliana e cyanea, per le quali possono essere osservate le stesse direttive colturali relative alle orchidee. Questo non significa che le altre specie non sono adatte ad adornare gli ambienti domestici, ma semplicemente possono essere appoggiate su qualsiasi contenitore o supporto, e non è possibile assolutamente parlare di rinvaso.
Infatti, basta una piccola goccia di mastice per piante (o colla vinilica) per ancorare saldamente la pianta al supporto scelto.
Evita di fissare le piante su sassi calcarei come il travertino che sciogliendosi con le innaffiature potrebbero portare alla formazione di incrostazioni sui tricomi danneggiandoli. Meglio usare rami con corteccia sugherosa, o listelli di legno leggero come l’Abete. Evitare di fissare la base della pianta con colla termica, o sostanze come il silicone contenenti solventi che potrebbero bruciare la base stessa.
Se proprio si vuole ricorrere all’incollaggio, meglio farlo alla base di una foglia, non ostruendo la base della pianta ed usando colle non tossiche. Meglio sarebbe fissare la pianta al supporto con dei legacci, dello spago magari ponendo dello sfagno tra la base della pianta ed il supporto, per facilitare la radicazione della pianta. Si può poi coprire il punto dove si è incollato con del muschio o dei licheni.
L’ideale sarebbe puntare a ricreare le condizioni più simili a quelle del suo ambiente naturale, puntando a creare i presupposti perché la pianta sia stimolata a fissarsi autonomamente con le sue radici al supporto. La Tillandsia è una pianta epifita che utilizza le sue radici solo per ancorarsi saldamente alle diverse superfici.
Consiglio: posizionate la Tillandsia in un ambiente ben luminoso e dove è possibile far circolare l’aria in modo costante. Meglio evitare corridoi (di solito buii) e la cucina (dove ci sono vapori grassi), meglio preferire il bagno ed altri ambienti ben illuminati, meglio se vicino ad una finestra.
Normalmente il loro portamento è verso l’alto, ma non è da escludere la visione di piante a testa in giù. La Tillandsia può tranquillamente vivere in questa posizione, ma si consiglia di mantenere la sua naturale posizione eretta.
Coltivazione in giardino
La Tillandsia è una pianta che ben si presta ad essere coltivata all’aperto nella maggior parte delle zone italiane, ma con l’unica accortezza di collocarla in zone abbastanza luminose e al contempo riparate. Vicino ad altre piante, magari di grande dimensione, è la scelta migliore. Anche in zone di mezz’ombra riusciranno a crescere senza particolari problemi.
L’ideale è posizionarla sotto degli alberi. All’aperto, le innaffiature devono essere rare, perché riesce a prendere l’umidità della notte, l’acqua piovana e anche sostanze nutritive dalla corteccia a cui è attaccata.
Temperatura
Alcune specie riescono a resistere anche a temperature che sfiorano gli 0 (zero) gradi, ma in generale la temperatura limite per la Tillandsia è di circa 6/8 gradi. Non ci sono problemi nei mesi estivi, dato che sono piante che resistono molto bene alle alte temperature.
Luce
Sia per la coltivazione in casa, che all’aperto, la luce è un fattore di fondamentale importanza per queste piante: solo con una corretta esposizione ai raggi solari sarà possibile veder crescere una pianta sana e robusta in grado di regalare fioriture meravigliose.
In casa: la posizione ideale è dietro di vetri di una grande finestra, dando alla pianta la possibilità di catturare un gran quantitativo di luce.
All’aperto: zone molto luminose, ma mai a diretto contatto dei raggi solari. L’esposizione a sud-est è la scelta migliore.
Terriccio
Piante epifite conosciute come “piante aeree”: il terriccio non sarà di certo un problema: La Tillandsia non necessita di terriccio particolare, o meglio non ha bisogno di terriccio.
Vive aggrappata ad altre piante o supporti di vario genere (quando coltivata in casa) e si nutre attraverso i tricomi delle sottili foglie.
Innaffiature
Durante i mesi più caldi dell’anno è necessario effettuare frequenti e costanti innaffiature (questo anche durante gli altri periodi dell’anno quando la pianta si trova in ambienti domestici particolarmente secchi). Nebulizzare dell’acqua (pH ottimale 4,5-6,5) direttamente sulla pianta è il modo migliore per portare a termine correttamente tale operazione.
Tuttavia, in casi estremi e di serio pericolo per la pianta si può procedere all’innaffiatura per immersione. No, non si deve staccare la pianta e immergerla in un grande recipiente, ma basterà bagnare completamente la pianta con acqua a temperatura ambiente (operazione che può essere fatta anche con una bottiglia, con l’unica accortezza di non far scendere l’acqua con l’impeto di una cascata).
In inverno, il numero delle irrigazioni per nebulizzazione possono scendere di numero, ma dovranno sempre essere effettuate con regolarità.
Nelle specie provviste di pozzetto l’annaffiatura può avvenire riempendo lo stesso.
Per le piante collocate all’esterno, a meno che non si trovino in zone particolarmente siccitose, sono necessarie veramente poche irrigazioni, poiché la Tillandsia è in grado di catturare efficacemente l’umidità della notte e l’acqua piovana e altrettanto efficacemente conservarle.
Moltiplicazione
La riproduzione della Tillandsia avviene per distacco dei germogli dalla base di una pianta adulta. Basterà prelevare le nuove rosette di foglie (con estrema delicatezza) e fissarle con della colla apposita sul supporto desiderato.
La riproduzione per seme difficilmente viene attuata, poiché richiede tempi decisamente più lunghi.
Concimazione
Dato il particolare meccanismo di assorbimento delle sostanze nutritive, la Tillandsia non ha assolutamente bisogno di un numero elevato di concimazioni. Eccedere nel dosaggio significa ustionare la pianta e portarla alla morte.
Durante la primavera le concimazioni devono essere fatte due volte al mese, diluendo molto il fertilizzante in acqua: 0,50g per litro d’acqua.E poi nebulizzare insieme all’acqua.
Nei mesi più freddi una volta al mese è sufficiente.
Quale concime utilizzare? Si consiglia di scegliere un concime liquido contenete azoto, fosforo e potassio con bilanciamento 20:20:20. Nello stesso devono essere contenuti microelementi per assicurare alla pianta tutto ciò che le servirà per crescere forte e robusta (magnesio, ferro, manganese, rame, zinco, boro, molibdeno).
Potatura
Riponete quelle grandi forbici che avete appena preso: queste sono piante che odiano andare dal barbiere! La Tillandsia non necessita di una vera e propria potatura, ma di una “ripulita”. Basterà eliminare le foglie secche o danneggiate. Nel momento in cui tale operazione dovrà essere condotta con specifici strumenti, si consiglia di disinfettare a fiamma le lame, al fine di evitare di infettare i tessuti.
Parassiti, malattie e altre avversità
Due sono i principali nemici di queste bellissime piante: afidi e cocciniglie. In caso di attacco da parte di questi due insetti, è necessario armarsi e scendere in campo al fianco dell’amata Tillandsia. Niente pistole o fucili di grosso calibro, ma gli anticrittogamici sono perfetti (in commercio si trovano facilmente).
Ci sono anche altri metodi naturali: per eliminare le cocciniglie basterà lavare la pianta con cotone imbevuto di alcol etilico. Anche il sapone nero, l’aglio e la cannella sono molto utilizzati.
In ogni caso, il chimico rimedio è quello più veloce e sicuro.
Attenzione alla posizione della pianta: quando le foglie cominciano a morire significa che la pianta sta soffrendo il freddo o è esposta a forti correnti. Basterà semplicemente spostarla in un luogo più riparato.
Invece, quando le foglie diventano scure a fragili è necessario spostare la pianta in una zona più ombreggiata.
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