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Rincospermum

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Come e quando annaffiare

 

Il rincospermo è una pianta popolarissima, e da qualche anno diffusissima in giardini, cortili e balconi. I motivi sono diversi. E’ facile da coltivare, si adatta a vari tipi di terreno, resiste al caldo torrido come a brevi gelate, e da adulto si rivela di crescita vigorosa, formando dense schermate sempreverdi utili alla privacy. Per non parlare della sua candida fioritura in maggio-giugno, talmente rigogliosa da nascondere, quasi, il fogliame, e alla quale ne segue una più modesta in agosto. Il profumo dei suoi fiori richiama quello del gelsomino, ed è da questo che deriva il nome comune di falso gelsomino con cui è anche conosciuto il rincospermum. Il nome scientifico attuale invece è Trachelospermum jasminoide. La pianta è originaria dell’Estremo Oriente, ma ormai è diffusa ovunque. Le annaffiature del rincospermum nella bella stagione devono essere copiose e frequenti, sia in terra che in vaso, evitando però i ristagni idrici. Un eccesso di acqua si nota dal colore rosso che assume parte del fogliame, oppure, evenienza peggiore, dal suo ingiallimento. Il problema opposto, cioè scarse annaffiature del rincospermum, causano abbassamento e perdita di lucentezza delle foglie.

 

Regole per la coltivazione

Il rincospermum si può coltivare sia in terra che in vaso. Si adatta bene a vari tipi di terreno, sono da evitare solo quelli molto calcarei. Predilige, invece, la presenza di una discreta quantità di sostanze organiche; il terriccio ideale (rigorosamente ben drenato) sarà quindi un misto di torba e argilla, oppure un terriccio universale molto ricco in humus, mescolato a una minima quantità di argilla. La coltivazione del rincospermum in vaso richiede che sia molto capiente, meglio se almeno 100 cm di lunghezza e 40 cm di larghezza e profondità. Questo gli permetterà di allargare a sufficienza le radici, in caso contrario la crescita sarebbe stentata. Ad ogni primavera poi occorre rinnovare almeno un terzo del terriccio. Trattandosi di una sarmentosa, la coltivazione del rincospermum necessita di un supporto, al quale fissarlo appena gli si da dimora definitiva. Qui si nota l’unico punto debole di questa pianta robustissima: i rami più vecchi hanno scarsa flessibilità, per cui occorre fare attenzione nel sistemarlo, perché durante le manovre possono facilmente spezzarsi. La potatura si effettua a inizio primavera e al termine della fioritura.

Come e quanto concimare

La concimazione del rincospermum è un presupposto fondamentale per favorirne la crescita e la fioritura. Il prodotto migliore è un concime liquido per piante verdi, da somministrare a cadenza settimanale, diluito nell’acqua dell’annaffiatura, da marzo (tranne in caso di gelate tardive; se si presentano posticipare) a settembre. In alternativa si può usare anche un concime granulare a lenta cessione, da spargere nel terreno una volta al mese. Oltre alla normale concimazione, il rincospermum necessita però anche di un’integrazione di ferro, specie se cresce in terreni calcarei, oppure quando viene irrigato con acqua dura. Conviene quindi effettuare una, due concimazioni a parte con un integratore di ferro a inizio primavera e al principio dell’ autunno. Questo previene la clorosi delle foglie, che si manifesta con un colore più chiaro del normale.

Rincospermum: Esposizione, malattie e possibili rimedi

Il rincospermum è una pianta che si adatta egregiamente sia al freddo che al caldo intensi, ma per offrire il meglio di sè dovrebbe essere collocato in posizione soleggiata, meglio se poco ventilata, e con le radici all’ombra. Se d’inverno il clima è molto rigido conviene pacciamare il terreno, con paglia, scorze o un apposito telo di tessuto non tessuto. Le malattie del rincospermum sono piuttosto rare, a merito del fatto che le foglie adulte sono lievemente coriacee, a cui si aggiungono alcune sostanze protettive come il lattice, secreto naturalmente dal falso gelsomino. Sui germogli giovani talvolta possono verificarsi infestazioni di afidi, da curare ai primi segnali con un’irrorazione di piretro su tutta la chioma. Attenzione ad effettuare il trattamento lontano dalle ore di irraggiamento, pena l’inefficacia del medesimo. Trattamenti più aggressivi come quelli con piretroidi andrebbero evitati nei periodi della fioritura, per non rovinarla. Altri problemi, a volte, sono costituiti dalla cocciniglia cotonosa, riconoscibile dai piccoli batuffoli cotonosi che si rinvengono sulle foglie, anche nella pagina inferiore, e dalla mosca bianca. Il rimedio è analogo a quello per gli afidi.

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