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Portulaca

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Confronta
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Generalità

Pianta succulenta annuale originaria dell’America meridionale, diffusa allo stato selvatico anche in alcune zone dell’America settentrionale e dell’Australia. Ha fusti rossastri, carnosi, molto ramificati, e portamento prostrato, che la rende un’ottima pianta tappezzante; le foglie sono verde chiaro, cilindriche, succulente, con un ciuffetto ascellare di sottili peli bianchi. Da giugno fino primi freddi autunnali sull’apice dei rami sbocciano numerosi fiori a rosellina, con i petali dall’aspetto stropicciato, che si chiudono con il buio; i fiori della portulaca si possono trovare di tutti i colori, tranne il blu. I fusti, i fiori e i semi di portulaca sono commestibili e vengono spesso consumati in insalata.

Esposizione

La portulaca necessita di essere posta in pieno sole per crescere bene e per produrre numerosi fiori. Teme molto il freddo, e solitamente con l’arrivo dei primi freddi autunnali deperisce rapidamente fino a seccare completamente; nei climi temperati le portulache si autoseminano con facilità. È una pianta che necessita di caldo e luce. Dà il meglio di sé quindi in pieno sole. Di solito non ha problemi con il caldo estivo. Tollera anche piuttosto bene la mezz’ombra sempre che il suolo dove è inserita non risulti troppo umido.

Annaffiature

Questa pianta necessita di annaffiature scarse ma regolari per fiorire copiosamente; quindi annaffiare ogni qual volta il terreno sia ben asciutto, evitando di inzuppare troppo il substrato, infatti le portulache sopportano senza problemi la siccità, ma temono gli eccessi d’acqua. Da aprile a settembre fornire del concime per piante da fiore ogni 15-20 giorni, sciolto nell’acqua delle annaffiature.

Evitiamo terreni troppo pesanti, cercando di favorire terricci con buona tessitura in grado di traspirare meglio. Una portulaca esposta correttamente ed innaffiata nel modo giusto darà sempre dei bellissimi fiori.

Terreno

Cresce senza problemi in qualsiasi terreno, preferendo i terreni sabbiosi e molto ben drenati; utilizzare un substrato composto da terriccio bilanciato alleggerito con pietra pomice o perlite. Evitiamo nella maniera più assoluta terreni asfittici e argillosi per queste piante che, in combinazione ad irrigazioni frequenti, sono una delle principali cause di deperimento.

 

Moltiplicazione

Le piante di portulaca tendono ad allargarsi molto, i rami più lunghi radicano a contatto con il terreno; volendo questi rami si possono staccare dalla pianta madre e possono essere posti a dimora singolarmente; all’inizio della primavera si procede alla propagazione per seme, ricordando di non interrare troppo i piccoli semi di portulaca, in quanto necessitano della luce per germinare, il semenzaio va tenuto in luogo temperato fino a germinazione; le nuove piantine vanno rinvasate singolarmente e poste a dimora in aprile-maggio. In maggio si possono seminare direttamente a dimora.

 

Parassiti e malattie

Questa pianta è abbastanza resistente all’attacco di parassiti e malattie, talvolta viene attaccata dagli afidi.

 

Origini e descrizione

Si tratta, nelle varietà orticole (grandiflora), di una pianta di origine tropicale, in particolare del Brasile e dell’Argentina. Nei posti in cui è nativa è considerata una perenne, ma in Italia è per lo più utilizzata come annuale perché difficilmente riesce a superare indenne l’inverno, specie al Nord. Si tratta di una pianta dal portamento strisciante che si può allargare fino a 30-40 cm di larghezza. Le foglie e i fusti sono succulenti. I fiori possono essere anche molto grandi e vi sono anche varietà doppie e stradoppie. All’origine erano rossi e arancioni, ma oggi sono disponibili anche nel giallo, rosa e bianco o con colori variegati. Purtroppo è difficile trovare buste di semi con colori singoli e bisogna quasi sempre accontentarsi di seminarle in mistura.

 

Semina, riproduzione e messa a dimora

Queste piante si possono ottenere in diverse maniere. Sicuramente nei vivai più forniti in primavera si riescono a trovare piantine già pronte per il trapianto o magari già disposte in balconette.

È però certamente un peccato acquistarle in questa maniera perché ottenerle da seme è sicuramente molto semplice e ci dà la possibilità di averne in quantità maggiore. Sono disponibili i semi in bustine e come abbiamo detto si può in genere scegliere tra portulache di diverse dimensioni e soprattutto con fiori più o meno pieni. È indispensabile procedere alla semina quando le giornate comincino già ad essere piuttosto calde e di notte non si scenda sotto ai 10°C.

I semi sono molto piccoli: è quindi importante mescolarli bene a della sabbia fine di fiume. In questa maniera riusciremo a distribuirli più uniformemente evitando dannosi affollamenti e dannosi diradamenti. Si può seminare in semenzaio o direttamente a dimora.

Nel primo caso si consiglia spassionatamente di utilizzare dei vassoi alveolari in quanto la portulaca non ama assolutamente i trapianti. È quindi meglio evitare di ripicchettarle ed è invece consigliabile lo spostamento con tutto il pane di terra. Il substrato deve essere composto da sabbia e torba in egual misura su cui vanno distribuiti i semi. L’ideale è coprire con pochissima e finissima sabbia o al massimo lasciare scoperto. Mettere il tutto in una zona luminosa ma ombreggiata e vaporizzare costantemente. Di solito si vedono comparire le prime foglioline nel giro di 15 giorni. Appena saranno un po’ più grandi si possono diradare (se eventualmente ve ne fosse più di una nello stesso alveolo) e trasferire a dimora con tutto il pane di terra. Per seminare a dimora invece è consigliabile aspettare almeno maggio e scegliere una zona in cui il terreno risponda alle esigenze della pianta, sia quindi piuttosto leggero. Si dovrà, in mancanza di piogge, intervenire più volte per umidificare tramite un vaporizzatore (per non spostare troppo i semi).

 

Talea

Se disponiamo di una pianta che ci piace particolarmente per il suo colore possiamo anche provare a moltiplicarla tramite talea. È una pianta che si presta bene a questa tecnica e difficilmente saremo delusi. Bisogna prelevare una porzione di fusto, tagliandola con una lama affilata possibilmente in corrispondenza di un nodo, e inserirla in un composto molto leggero di sabbia o magari sabbia e agriperlite. Va tenuta con temperature piuttosto alte (almeno 20°) e si consiglia di mantenere l’umidità elevata coprendo il tutto con un film plastico (da aerare periodicamente). Nel giro di qualche settimana vedremo spuntare delle radichette e la porzione di fusto comincerà nuovamente a vegetare. Dopo aver aspettato ancora qualche settimana per permettere un buon assestamento possiamo spostare l’individuo in un vasetto più grande procedendo con periodiche cimature per incentivarne la ramificazione.

 

Substrato

Sia che vogliamo coltivare la portulaca in piena terra sia che vogliamo coltivarla in contenitore dobbiamo tenere presente che è una pianta che ama i terreni poveri e aridi. Dobbiamo quindi assolutamente evitare i suoli argillosi e con ristagni idrici. Sono invece adattissimi i terreni sabbiosi o sassosi, anche in prossimità delle coste. Infatti è una pianta che tollera piuttosto bene la salsedine. In vaso è anche consigliato approntare sul fondo un buon strato drenante composto da ghiaia e cocci o eventualmente argilla espansa.

 

Rusticità

Nella maggior parte d’Italia è considerata una pianta annuale. Sicuramente può durare più di un anno in quelle zone (per esempio le isole) dove anche in inverno non si hanno gelate. Se si vogliono conservare le piante da un anno all’altro nel resto della penisola si consiglia di ritirarle in una serra calda ben luminosa o, piuttosto, procedere con delle talee a fine estate per avere in primavera piante totalmente rinnovate.

 

Irrigazioni

Sono piante adatte a luoghi aridi e quindi non necessitano di interventi assidui. Sicuramente si deve intervenire più spesso se sono in vaso, ma solo se il terreno è davvero molto asciutto. In piena terra è invece quasi superfluo a meno che la siccità non perduri davvero da molto tempo. Per questa ragione sono piante da prendere seriamente in considerazione per rallegrare sia il giardino sia i balconi (in alternativa a gerani o surfinie). Danno luogo a lunghe e colorate fioriture senza necessitare delle stesse assidue cure. Inoltre possono essere anche quasi dimenticate per qualche settimana senza necessitare il nostro intervento. Consentono quindi di assentarsi abbastanza serenamente quando ci si vuole recare in vacanza durante l’estate.

 

Concimazioni

Come abbiamo detto richiedono di solito terreni piuttosto aridi e poveri. In questo senso non hanno neanche grandi esigenze. Se si vuole si può intervenire una volta al mese distribuendo un buon concime liquido per piante fiorite. Si raccomanda però di non esagerare perché queste piante non amano essere stimolate eccessivamente.

 

Uso in giardino

Possono essere utilizzate in giardino in svariati modi. Sono delle ottime coprisuolo, ma possono essere usate anche nelle bordure. Sicuramente possono essere inserite nel giardino roccioso per accompagnare per esempio dei sedum, dei sempervivum, dei phlox subulata, dei geranium o piante aromatiche basse come il timo. Come ho già accennato è una buona idea prenderle in considerazione come piante da balconette, accentuando la loro capacità di essere almeno parzialmente decombenti. Possono essere alternative meno impegnative ai gerani e alle surfinie e dalla fioritura altrettanto continua.

Informazioni aggiuntive

Vaso

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