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Polygala

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Poligala a foglie di mirto

 

La poligala è un arbusto di dimensioni medio-piccole, sembra si tratti di un ibrido da vivaio, originato da specie di origine Africana. Esistono centinaia di specie di poligala, diffuse in tutto il globo, anche in Italia, la maggior parte delle quali sono erbacee perenni.La poligala myrtifolia sviluppa un denso arbusto ben ramificato, con fusti legnosi, abbastanza flessibili, di colore grigio; le foglie sono di colore verde chiaro e la pianta nelle giuste condizioni di coltivazione ha sviluppo sempreverde.

Le foglie ricordano quelle del mirto, pur avendo dimensioni maggiori, ed un color con una sfumatura grigiastra, ben diverso da quello delle foglie del mirto. A partire dalla primavera inoltrata, fino all’autunno, la poligala produce innumerevoli boccioli di colore rosa-lilla, riuniti in corimbi all’apice dei rami.

 

Coltivare la poligala

Questo arbusto in genere non supera i 150-200 cm di altezza; trova posto in giardino, in una posizione ben luminosa e soleggiata; non teme il calore estivo e ben sopporta anche la siccità. Le annaffiature, da aprile fino alla fine dell’autunno, saranno regolari, e da effettuarsi soltanto quando il terreno è ben asciutto, ed evitando i ristagni idrici.

Le polygale myrtifolia ben sopportano il calore estivo, ma temono il gelo, soprattutto se molto intenso e persistente; per questo motivo si coltivano in giardino in piena terra solo nelle zone con inverni miti.

Nelle zone con inverni rigidi invece si pongono a dimora in vaso, in modo da poterle spostare in luogo riparato in inverno; può essere sufficiente posizionare il vaso vicino alla casa; coperto con agritessuto, o al riparo sul terrazzo. Nelle zone in cui le gelate sono molto intense è necessario, in inverno, ricoverare la polygala in serra fredda.

A fine inverno potiamo l’arbusto; accorciando tutti i rami, in modo da favorire lo sviluppo di numerosi germogli e ramificazioni, per ottenere un bell’arbusto denso. Con gli anni la polygala tende a svuotarsi nella parte bassa del fusto, sviluppando nuove ramificazioni e fiori soltanto nella parte alta dell’arbusto.

Avversità

La poligala non è una pianta delicata, però se viene coltivata in un terreno molto pesante o umido è facile preda di marciumi, che possono rovinare anche l’intero arbusto; per questo motivo evitiamo le annaffiature eccessive, ed anche la coltivazione in un terreno eccessivamente compatto o scarsamente drenato.

Spesso i giovani boccioli vengono attaccati dagli afidi e gli esemplari coltivati in vaso sono spesso preda della cocciniglia; che si annida preferibilmente sulle piante esposte ad una scarsa aerazione.

Per scongiurare lo svilupparsi di afidi e cocciniglia già a fine inverno, prima che la pianta produca boccioli floreali, pratichiamo un trattamento con un buon insetticida a base di piretro, oppure con un aficida biologico; evitiamo di utilizzare insetticidi o fungicidi durante la fioritura, per evitare di colpire con i prodotti chimici anche gli insetti utili.

Un nome particolare

Il nome polygala, che battezza anche tutta la famiglia Polygalacee deriva dal greco; e significa “tanto latte”.

Infatti anticamente in Europa si credeva che le piccole piante di polygala myrtifolia brucate dalle mucche aumentassero la produzione di latte.

Per questo motivo le piccole piante delle polygale di origine europea venivano usate nella medicina popolare per aumentare il latte alle madri.

 

Poligala – Polygala myrtifolia: Terriccio per polygala

Le piante di polygala amano terreni di medio impasto, molto ben drenati e non soggetti a fenomeno di ristagno idrico. Possiamo porre a dimora la nostra polygala in un substrato costituito da terriccio per limoni, oppure da terriccio universale ben ricco, mescolato con poca pietra pomice o lapillo, che aumenta il drenaggio.

In vivaio o nei garden center troviamo il cosiddetto terriccio universale, un tipo di terriccio a ph neutro arricchito con medioperlite o pietrapomice ovvero con dei sassi di piccole dimensioni e porosi, capaci di migliorare la traspirazione e l’areazione del terreno evitando i ristagni.

Il terriccio universale ha dei prezzi che oscillano dai 4 ai 7 euro a seconda della qualità e dei prezzi adottati dal venditore. I terricci con humus vegetale sono da preferire a quelli con concime animale per le persone che mal sopportano l’odore di stallatico e letame maturo (sebbene di odore molto leggero grazie ai numerosi trattamenti di maturazione naturale che vengono effettuati).

Informazioni aggiuntive

Vaso

14, 19, 22, 24, 30

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