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Plectranthus
Il plectranthus è diventato molto popolare come pianta da giardino (nella bella stagione) o, tutto l’anno, per la decorazione degli interni. Viene apprezzato per la facilità di coltivazione, le foglie persistenti variamente colorate e il portamento strisciante o decombente che lo rende adatto come coprisuolo, in cestini appesi o nelle composizioni dei fioristi. Molti lo acquistano anche come pianta aromatica.Il genere Plectranthus, appartenente alle Lamiaceae, comprende all’incirca 250 specie di piante. L’aerale di provenienza è davvero vasto: allo stato spontaneo si possono rinvenire negli stati meridionali dell’Africa (compreso il Madagascar) e in tutta l’Oceania. Di solito sono piante erbacee o suffruticose, anche se non mancano i piccoli arbusti. Il fogliame è persistente, morbido e vellutato al tatto. Se frizionato emana un profumo caratteristico, simile a quello della menta, ma con sentori più caldi e speziati.
I fiori, che raramente rappresentano la maggiore attrattiva, vengono prodotti in estate. Sono raccolti in spighe apicali e si declinano nel rosa, bianco, lilla e nel malva. Le specie più diffuse trovano impiego come coprisuolo o decombenti, ma ve ne sono anche a portamento eretto o rampicante.
Il nome Plectranthus deriva dal greco e significa “fiore a forma di sperone”.
Esposizione del Plectranthus
Il Plectranthus cresce bene in posizioni molto luminose: una luce troppo intensa, specialmente da maggio a settembre, può però provocare bruciature e disidratazione. In questi mesi allontaniamo la pianta dalle finestre o schermiamole con delle tende leggere. Negli altri mesi questi inconvenienti sono rari e, anzi, possono verificarsi problemi nella crescita (colorazione chiara delle foglie e internodi allungati), se la luce non fosse sufficiente. Scegliamo allora una collocazione presso finestre esposte a Sud o Ovest.
In primavera-estate la possiamo spostare all’esterno, su un balcone o terrazzo, in posizione luminosa ma riparata.
Terreno e rinvaso Plectranthus
Sotto questo aspetto i Plectranthus sono piante poco esigenti: crescono bene in un generico terriccio per piante verdi. Se vogliamo creare noi stessi la composta possiamo unire terra di foglie e da giardino con un po’ di torba e sabbia, per rendere il tutto permeabile e drenante.
È possibile acquistare o rinvasare il plectranthus in ogni stagione dell’anno, anche se è preferibile la fine dell’inverno. Vogliono contenitori piuttosto ampi: controlliamo sempre che il volume sia almeno triplo rispetto a quello delle radici. Ciò coadiuverà la crescita e ci aiuterà a mantenere il substrato leggermente fresco. Sul fondo creiamo uno strato drenante con argilla espansa.
Irrigazione
Il Plectranthus vuole terreno sempre fresco: irrighiamo ogni volta che la superficie risulta asciutta al tatto. Non lasciamo mai asciugare totalmente il pane di terra ma, allo stesso tempo, evitiamo l’uso di sottovasi (causa frequente di marciumi). In inverno, specialmente se teniamo la pianta in un locale poco riscaldato, possiamo dilazionare le somministrazioni.
Come tutte le piante provenienti dai tropici cresce meglio quando l’umidità ambientale è molto alta: in ogni stagione, ma specialmente quando le temperature superano i 18°C, è bene vaporizzare spesso le foglie e usare appositi apparecchi elettrici o da applicare ai caloriferi.
Temperature
Parlando di temperatura, il Plectranthus tollera bene temperature pressoché costanti lungo tutto il corso dell’anno. Ideale è quindi mantenersi sempre intorno ai 16-21°C (quasi sempre presenti nei nostri appartamenti). Se vogliamo indurre un leggero riposo vegetativo spostiamo i vasi in un locale con temperature minime intorno ai 13°C. Evitiamo di scendere sotto i 10°C.
Il plectranthus come pianta da giardino
Clima
Questa lamiacea può essere coltivata anche all’esterno, sia in contenitori sia in piena terra. Teniamo però presente che non sopporta temperature al di sotto dei 10°C e quindi, in quasi tutta la nostra penisola, va trattata come annuale o ritirato dalla metà di ottobre.
Messa a dimora e terreno
L’inserimento in giardino va fatto a aprile-maggio (a seconda delle collocazione geografica).
Si adatta a molti substrati diversi, a patto che siano ricchi di sostanza organica, ma ben drenati. Se il nostro risultasse troppo argilloso sarà bene estrarlo e mescolarlo con terra di foglie, un po’ di sabbia e ammendante organico.
Esposizione
Scegliamo una collocazione luminosa ma che risulti riparata, soprattutto durante i mesi estivi. Ideali sono le collocazioni ad Est, dove il sole giunga solo la mattina o sotto ad alberi a foglia caduca. Può essere anche inserito in panieri sospesi, da collocare all’ombra di un pergolato.
Irrigazioni
Devono essere frequenti per evitare che il terreno secchi completamente. La pianta trae beneficio anche da frequenti vaporizzazioni delle foglie.
Per dilazionare gli interventi è utile predisporre una spessa pacciamatura vegetale: ci aiuterà a mantenere sempre fresche le radici. Le piante in panieri sospesi vengono meglio se il contenitore è foderato di sfagno, capace di trattenere a lungo l’umidità.
Concimazione e cure colturali
Data la sua crescita vigorosa necessita di un forte apporto di nutrienti: possiamo, a inizio stagione, spargere del concime granulare a lenta cessione. Utile poi risulterà la distribuzione di un prodotto liquido per piante verdi ogni 15 giorni.
Ritiro invernale
Gli esemplari eventualmente in piena terra vanno estratti e collocati in vaso, evitando di danneggiare l’apparato radicale (o riprodotti per talea). Tutti vanno portati in un locale mediamente luminoso con temperatura minima di 13°C (serra tiepida) Riduciamo le irrigazioni.
Potatura Plectranthus
Per ottenere esemplari ben accestiti e un portamento allargato è importante durante le prime settimane della primavera effettuare frequenti cimature degli steli.
È altrettanto importante, alla fine dell’inverno, stimolare la rigenerazione totale degli esemplari di Plectranthus, sia che vivano in appartamento sia che vadano spostati all’esterno: tagliamo abbastanza drasticamente, lasciando circa 1/3 della lunghezza iniziale degli steli.
Detto questo bisogna precisare che la tendenza generale è di considerare il plectranthus come una pianta annuale: all’inizio di un nuovo ciclo vegetativo risulta spesso spoglia alla base e, anche con cimature e potature, risulta difficile porre rimedio. L’ideale è partire per tempo e ottenere nuove piante tramite talea.
Propagazione per talea
La propagazione del Plectranthus può essere effettuata tutto l’anno, ma i risultati migliori si ottengono tra agosto e settembre, permettendoci inoltre di preparare piantine nuove per l’anno a venire.
Preleviamo segmenti apicali di stelo, lunghi circa 10 cm. Eliminiamo quasi tutte le foglie, tenendone solo due o tre in cima. Inseriamole in un misto di terriccio e sabbia mantenendo sempre umido, in una collocazione ombreggiata, ad una temperatura di circa 20°C. La radicazione avviene in circa 6 settimane dopo di che potremo spostare le piantine in vasetti singoli con la composta definitiva. Ritiriamole in inverno in un locale tiepido.
Parassiti e malattie
Vengono colpiti raramente da parassiti; i più frequenti sono gli afidi, da combattere con prodotti appositi.
Più comuni sono le affezioni legate a una coltura non ideale. Gli ingiallimenti fogliari sono causati da un’esposizione troppo calda, mentre appassimenti generalizzati sono collegati a eccessive irrigazioni e cattivo drenaggio.
Informazioni aggiuntive
Vaso | 14, 20, Basket |
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