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Spesso sentiamo parlare della maggiorana, ma ne ignoriamo sia le origini che le principali caratteristiche.La maggiorana non è altro che una vera e propria pianta erbacea, che si caratterizza per essere perenne all’interno di quei luoghi in cui si è diffusa inizialmente.
Questa pianta ha la particolarità di provenire dall’Africa nord-orientale, ma anche dall’Asia centrale, mentre non si sviluppa in modo spontaneo nel vecchio continente, ma viene unicamente coltivata.
La pianta di maggiorana ha la particolare caratteristica di appartenere alla famiglia delle Lamiaceae, mentre il nome scientifico è “Origanum majorana”, anche se in alcuni casi viene chiamata con il nome di Majorana hortensis.
Ad ogni modo, questo genere comprende delle piante erbacee che presentano un portamento cespuglioso che, al contrario dell’origano, non si sviluppano spontaneamente in Europa, ma piuttosto sono oggetto di numerose coltivazioni.
Per quanto riguarda la struttura di questa particolare pianta, possiamo sottolineare come il fusto abbia un portamento eretto, dalla forma quadrangolare, con un’altezza che sfiora i sessanta centimetri e con una caratteristica colorazione rossastra.
La radice della maggiorana non arriva a a grandi profondità all’interno del terreno, mentre le foglie presentano delle dimensioni particolarmente ridotte, con una tipica forma ovale e una fitta peluria che ricopre l’intera struttura.
Invece, i fiori della maggiorana hanno una colorazione compresa tra il bianco e il rosa e vengono raccolte in spighe.
Infine, i frutti sono formati da delle particolari capsule ovali che, una volta raggiunta la completa maturazione, presentano un colore piuttosto scuro.
Una delle più importanti caratteristiche della pianta di maggiorana è quella di emanare un profumo particolarmente intenso ed aromatico.
Coltivazione
La maggiorata è una pianta che viene classificata come perenne, anche se, spesso, viene coltivata nel vecchio continente come “annuale”, dato che non presenta una grande resistenza nei confronti delle basse temperature.
La pianta di maggiorana ha sicuramente la necessità di avere uno sviluppo in condizioni climatiche particolarmente calde, all’aperta e a diretto contatto con i raggi solari per diverse ore al giorno, in maniera tale che venga garantito uno sviluppo corretto.
Per quanto riguarda l’annaffiatura di questa pianta, possiamo sottolineare come la preferenza vada per quei terreni molto asciutti.
E’ molto importante prestare la massima attenzione ad evitare di inzuppare in modo eccessivo il terreno, facendo in modo che non si formino dei ristagni idrici, che potrebbero risultare un serio pericolo per la salute e lo sviluppo della pianta di maggiorana.
Le più importanti richieste idriche che provengono da questa pianta, si concentrano nel primo periodo di vita della stessa, ma anche nel corso della fioritura.
Terreno
Questa pianta presenta un’importante caratteristica, ovvero quella di adattarsi senza particolari problemi ad ogni tipo di terreno, compresi quelli poveri, nonostante prediliga tutti quei terreni caratterizzati da una formazione alcalina, completamente asciutti e permeabili, oltre al fatto di presentare al loro interno un buon quantitativo di sostanza organica.
Si tratta di una pianta che non sopporta tutti quei terreni caratterizzati da un elevato livello di umidità e, in particolar modo, non riesce a tollerarli nel corso della stagione invernale, a causa dell’associazione con le basse temperature.
La concimazione della pianta di maggiorana non presenta particolari problemi visto che si tratta di piante rustiche, che non hanno bisogno di specifici trattamenti.
L’impianto dovrà subire una concimazione completa, caratterizzata dalla presenza di azoto, fosforo e potassio.
Per quanto riguarda il periodo della fioritura della maggiorana, è compreso tra il mese di luglio e quello di settembre, mentre i semi presentano la particolare caratteristica di raggiungere la piena maturazione tra agosto e settembre.
Moltiplicazione
La maggiorana rappresenta una di quelle piante che hanno la caratteristica di poter essere propagate per seme, per talea o, in alcuni casi, anche per divisione della pianta.
Nel caso in cui si opti per la moltiplicazione per seme, è necessario sottolineare il fatto che, una volta entrata in gioco la variabilità genetica, non si ha la certezza che le piante che si otterranno saranno simili alla pianta madre.
Si tratta di uno svantaggio che si avverte sopratutto nel momento in cui si ha intenzione di ricavare una pianta di maggiorana estremamente precisa: nel caso in cui non si abbiano informazioni rilevanti e ottimali riguarda la qualità del seme, il consiglio è quello di effettuare la moltiplicazione con le altre due modalità, ovvero per divisione della pianta o per talea.
Moltiplicazione per seme
Nel caso in cui la decisione finisca sulla semina in vaso o all’interno di un semenzaio , si dovrà provvedere alla dispersione dei semi nel momento in cui inizia la stagione primaverile, inserendoli all’interno di una composta che deve costituita da frazioni uguali di terriccio fertile e di sabbia.
Dal momento che i semi di maggiorana risultano di dimensione particolarmente ridotta, è importante sottolineare come si debba provvedere ad interrarli, seppure in misura piuttosto leggera.
Il vassoio al cui interno si trovano i semi di maggiorana deve essere conservato in un luogo posto all’ombra, caratterizzato dal fatto di avere una temperatura ideale che si aggira intorno ai 10-13 gradi centigradi, sempre tenendo ben sotto controllo il livello di umidità del terreno, che deve essere costante, almeno fino al momento in cui si verificherà la germinazione.
Una delle principali regole è anche quella di ricoprire il vassoio contenente i semi di maggiorana con un foglio di plastica trasparente, che deve essere tolto con cadenza giornaliera, sopratutto per capire quale sia il grado di umidità del terreno ed eliminare la condensa che si può frequentemente formare sulla plastica stessa.
Nel caso in cui si abbia intenzione di provvedere all’operazione di semina direttamente all’interno di un campo o di un giardino, è necessario prestare una grande attenzione alla lavorazione del terreno, in maniera tale che si possa rimuovere la crosta che si trova nella parte superficiale e fare in modo di avere un terreno meno compatto e uniforme: ecco spiegato il motivo per cui, in questi casi, si ricorre anche ad una letamazione di fondo.
Nel corso della stagione primaverile avviene anche la semina, in particolar modo durante il mese di aprile: ciò a cui si dovrà prestare la massima attenzione riguarda indubbiamente il fatto di non interrare in maniera esagerata il seme e provvedere alla disposizione di essi in modo tale che sia anche rispettata una certa distanza tra le piante di maggiorana.
Infine, i semi di maggiorana devono essere posti, in modo diretto, all’interno del campo ed hanno la particolarità di avere una germinazione piuttosto lenta.
Nel caso in cui si decida di eseguire un’operazione di trapianto di tutta quella serie di piantine che sono state fatte sviluppare all’interno di un semenzaio, è meglio provvedervi nel corso del periodo compreso tra i mesi di aprile e maggio.
Moltiplicazione per talea
La moltiplicazione per talea di questa particolare pianta deve verificarsi sempre nel corso della prima parte dell’estate e, in modo particolare, durante il mese di giugno.
Le talee, in questo caso, devono essere controllate per quanto riguarda la lunghezza, che non deve mai essere inferiore a 8-10 centimetri dai germogli basali.
Il prelevamento di questa tipologia di talee deve verificarsi sempre da piante che godano di un ottimo stato di salute.
Il passo successivo consisterà nel piantarle all’interno di un composto formato da torba e da sabbia: è importante provvedere alla conservazione delle piante di maggiorana all’interno di questo composto garantendo le ideali temperature, ovvero mantenendole all’interno di una serra particolarmente fresca, almeno fino al momento in cui non verranno a radicazione.
Una volta giunte alla radicazione, le piantine di maggiorana potranno essere tranquillamente trapiantate.
Moltiplicazione per divisione della pianta
L’operazione di moltiplicazione di questa particolare pianta può essere anche effettuata mediante la divisione, come abbiamo detto in precedenza, della maggiorana: questa scelta deve essere comunque messa in atto nel corso del periodo corrispondente al mese di marzo o a quello di ottobre.
E’ sempre meglio evitare che le giovani piante di maggiorana si trovino all’interno di un ambiente troppo caldo, garantendo quindi una buona circolazione d’aria e temperature piuttosto basse, almeno fino al momento in cui non hanno attecchito del tutto.
Il passo successivo sarà quello di provvedere al trapianto di tali piantine all’interno di uno spazio piuttosto riparato: il periodo ideale corrisponde alla parte finale della stagione primaverile, ma anche la parte iniziale della stagione estiva è particolarmente indicata.
maggiorana: Raccolta
Le parti che vengono maggiormente utilizzate per scopi terapeutici e non della pianta di maggiorana corrispondono essenzialmente alle sommità in fiore ed alle foglie.
La raccolta di queste due parti della pianta deve avvenire sempre nel momento che coincide con la fase iniziale della fioritura, provvedendo a tagliarle insieme ai rami stessi.
I rametti che presentano dei fiori e delle foglie di maggiorana hanno la particolare caratteristica di poter essere essiccati nel momento immediato in cui vengono raccolti.
L’operazione successiva sarà quella di appenderli, nel minor tempo possibile, a testa in giù all’interno di spazio prevalentemente asciutti, ottimamente ventilati e senza luce, in maniera tale che le foglie di maggiorana possono mantenere tutte le proprie caratteristiche.
Dopo che i rametti che presentano fiori e foglie di maggiorana sono stati essiccati, ecco che si passa alla raccolta o, meglio, al recupero degli stessi, per poi sbriciolarli e mantenerli all’interno di particolari vasetti realizzati in vetro.
La maggiorana, a dispetto di quanto avviene invece per l’origano, ha la particolarità di disperdere gran parte del suo tradizionale aroma con l’operazione di essiccazione: ecco spiegato il motivo per cui è sempre meglio provvedere alla sua consumazione fresca o anche surgelata.
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