Solo i fiori femminili lasceranno il posto ai frutti: delle drupe tonde, di dimensioni minute e di colore rosso; quindi, se vogliamo coltivare agrifoglio che sia pieno di bacche, prima di tutto dovrà essere un esemplare femminile, e secondariamente, nei pressi dovrà per forza esserci almeno un esemplare maschile. Gli agrifogli vengono coltivati da secoli in Europa, sia come piante ornamentali, ma soprattutto come piante benauguranti, in quanto anticamente già gli antichi romani utilizzavano rami di questa pianta come ornamenti propizi durante le festività del solstizio d’inverno; questo uso si è mantenuto fino ai giorni nostri, visto che l’ilex aquifolium viene utilizzato per decorate le case nel periodo natalizio; il colore vivace del fogliame e delle bacche rosse sicuramente rende questa pianta molto gradevole, soprattutto nel giardino invernale, quando la maggior parte delle altre piante sono grigie e senza fogliame; nel bosco gli agrifogli spiccano solo in inverno, perché per il resto dell’anno passano del tutto inosservati.
La coltivazione nel corso degli anni ha portato alla creazione di svariati ibridi e cultivar; tipicamente nei giardini è difficile vedere un agrifoglio con fogliame verde scuro, tipicamente si preferiscono le varietà con il margine chiaro, in contrasto, o con il margine giallastro, o con foglie variegate. Esistono anche varietà nane, dallo sviluppo compatto, e varietà le cui foglie mantengono le spine per lungi anni.
Coltivare l’agrifoglio
L’agrifoglio o Ilex aquifolium è un arbusto resistente, che tende ad adattarsi bene anche in condizioni di coltivazione non perfette; predilige terreni ben drenati, abbastanza sabbiosi, leggermente acidi, e ricchi di materia organica, ma sopravvive anche in terreni alcalini e pesanti, purché non trascorra periodi eccessivamente lunghi in un terreno completamente asciutto o inzuppato pesantemente di acqua stagnante. Si posizionano quindi in una buona terra da giardino, alleggerita ed arricchita con poco stallatico o humus, e con del terriccio universale. Queste piante si sviluppano senza problemi sia al sole che all’ombra, anche se le varietà a foglia colorata tendono a mantenere il fogliame più vivacemente colorato quando vengono coltivate a mezz’ombra, mentre le varietà a foglia verde tendono ad assumere un colore più chiaro se coltivate in pieno sole. Si tratta di una pianta completamente rustica, che può sopportare temperature minime invernali vicine ai -15°C; possiamo quindi coltivare l’agrifoglio in giardino per tutto l’arco dell’anno; eventuali gelate molto intense, o tardive, possono rovinare le ramificazioni più esterne, ma la pianta si riprenderà rapidamente all’arrivo della primavera. Gli agrifogli sopportano anche il sole caldo estivo, purché non vengano lasciati in condizioni di completa siccità per lunghi periodi di tempo; anche il vento e l’inquinamento non sono un problema per questi arbusti vigorosi. I giovani esemplari necessitano di annaffiature regolari, da aprile fino a settembre, da fornire ogni volta che il terreno è asciutto; le piante a dimora da tempo invece tendono ad accontentarsi dell’acqua delle precipitazioni, ma può essere necessario annaffiare in estate, quando il clima è molto caldo ed asciutto, o anche in primavera, in caso di particolare siccità. Gli agrifogli sono arbusti a sviluppo molto lento, per questo motivo difficilmente necessitano di potature, se non la normale pulizia a fine inverno; si coltivano anche in vaso, anche se non amano i trapianti, ed è quindi opportuno porli da subito a dimora in un vaso abbastanza capiente, dove possano rimanere per alcuni anni, senza necessitare di un rinvaso.
Coltivare agrifoglio: Parassiti e Malattie
Gli agrifogli o ilex aquifolium tendono ad adattarsi ad ogni condizione di coltivazione, per questo motivo, difficilmente un agrifogli si ammalerà, a meno che le condizioni avverse non perdurino per lunghi periodi di tempo; i parassiti fungini dell’agrifoglio sono in genere marciumi delle radici, che si sviluppano solo se il terreno attorno alla pianta rimane saturo d’acqua per mesi. Gli insetti che attaccano queste piante sono i più comuni diffusi nei nostri giardini: con clima caldo e secco si sviluppa la cocciniglia, che rimarrà sulla pianta anche in inverno; in primavera invece, sui giovani germogli, si annidano spesso gli afidi, rovinando le foglie nuove. Di solito il principale problema è la mancanza di bacche, assai sentito qualora si fosse acquistato un esemplare di questo genere proprio per godere dei frutti invernali; come dicevamo prima, solo gli esemplari femminili producono bacche, mentre quelli maschili non ne producono alcuna (in nessuna condizione); per sapere se l’agrifoglio che abbiamo posto a dimora è femmina, dovremo attendere che fiorisca, cosa che spesso avviene solo in esemplari che hanno almeno 4-5 anni di vita; per ovviare a questo problema, spesso in vivaio si cerca di acquistare agrifogli che abbiano già le bacche, per avere la certezza che li produrranno anche nel nostro giardino. Se però nel nostro stesso giardino, o in quello del vicino, non ci sono agrifogli maschi, non otterremo alcuna bacca in estate, perché i fiori del nostro esemplare femmina non potranno venire impollinati. Un altro problema degli agrifogli è legato al fatto che non amano venire spostati, travasati, estirpati; spesso, quando si mette a dimora un agrifoglio, questo perde tutto il fogliame: è un normale comportamento dovuto allo stress subito dalle radici; in genere nell’arco di qualche settimana la pianta si adatta alla nuova collocazione e si torna a riempire di foglie.
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