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Questa varietà di Guzmania,è abbinata ad un cachepot elegante e colorato e presenta una pigmentazione bianca nell’estremità del fiore.
La guzmania
La guzmania è una pianta d’appartamento tra le più apprezzate e diffuse sul mercato. Viene venduta da sola o in belle composizioni cui, con i suoi colori accesi, dona un tocco di esoticità. È adatta a tutti gli amanti del verde perchè la sua coltivazione è estremamente semplice e, nei nostri appartamenti cittadini, trova condizioni climatiche accettabili lungo tutto il corso dell’anno.
Descrizione e origini Guzmania
La guzmania è una pianta originaria delle foreste umide dell’America Latina e delle isole caraibiche dove cresce come epifita, abbarbicandosi con le radici a rocce o alberi. Appartiene alla famiglia delle Bromeliaceae come l’ananas, cui assomiglia particolarmente nella disposizione delle foglie: formano infatti delle belle rosette concentriche con un foro al centro da cui spunterà, a maturità, l’infiorescenza.
In natura in questa parte converge l’acqua piovana e frammenti vegetali che forniscono la giusta idratazione e il nutrimento sufficiente alla crescita. Le foglie sono persistenti, di un bel verde acceso, morbide e dal profilo liscio. La sua eleganza raggiunge il culmine quando, una sola volta nella vita, emette lo stelo fiorale. Le singole corolle sono bianche o gialle e durano pochi giorni.
L’attrattiva maggiore e più duratura sono però le brattee che assumono colorazioni accesissime, dal giallo all’arancio al rosso finanche al fucsia. Il singolo esemplare a quel punto andrà incontro a deperimento: avrà tuttavia prodotto numerosi “figli” (polloni) alla base che potremo prelevare per completare un nuovo ciclo (nel giro di 3-4 anni).
Esposizione Guzmania
Le guzmanie possono essere cresciute costantemente in appartamento. Scegliamo locali con ampie finestre esposte ad Est o ad Ovest, molto luminosi al mattino e alla sera. Bisogna invece evitare le stanze rivolte a Sud, specialmente nella stagione estiva e nelle ore centrali della giornata. Nel caso non fosse possibile fare diversamente dovremo provvedere a porre la pianta un po’ distante dalla fonte di luce e/o, eventualmente, schermarla con delle tende leggere. Durante la bella stagione (indicativamente da giugno, quando le minime non scendano sotto i 18°) è possibile spostare il vaso in giardino o sul terrazzo, in posizione luminosa ma schermata dai raggi solari (ideale è sotto ad un pergolato o ai piedi di un latifoglie).
Clima
Sotto questo aspetto nelle abitazioni cittadine difficilmente avremo dei problemi se teniamo sempre la pianta in locali abitati. Vogliono temperature pressoché costanti tutto l’anno con minime intorno ai 15-18°C (di notte e di inverno) e massime intorno ai 20-22°C. Sono in grado di sopportare anche il caldo torrido a patto che non manchi mai loro l’acqua nel foro centrale e l’umidità ambientale risulti molto alta. A questo scopo evitiamo anche le pericolose correnti d’aria, specialmente fredde.
Terreno e composizione del vaso
Le guzmanie ornamentali sono in natura quasi tutte epifite: in vaso necessitano quindi di un substrato pressoché inerte, capace di mantenersi leggermente umido, leggero e con un pH acido. In commercio è difficile trovare miscugli adatti: i premiscelati per orchidee terricole sono quelli che si avvicinano di più alle loro esigenze.
Se vogliamo fare noi possiamo mescolare, in parti uguali, terriccio non calcareo e torba. Un’ottima alternativa è, sempre in parti uguali, terriccio universale, torba media e sabbia grossolana. In ogni caso l’aggiunta di scorza di pino è sempre gradita. Importantissimo è scegliere un vaso non troppo grande, da 10 massimo 15 cm di diametro, (per evitare ristagni e favorire la radicazione) e creare sul fondo uno spesso strato drenante.
Il periodo migliore per il rinvaso (e per la divisione dai polloni) è la fine dell’inverno o l’inizio dell’estate.
Irrigazione e umidità
È uno degli aspetti cui prestare maggiore attenzione. In natura la maggior parte dell’acqua viene assorbita attraverso le foglie o dal foro centrale: è importante ogni giorno vaporizzare più volte le foglie cercando di evitare che delle gocce cadano negli incavi. Inoltre mettiamo la maggior parte dell’acqua dell’irrigazione nel centro, ad eccezione del periodo in cui è presente lo stelo (perché marcirebbe).
Di tanto in tanto svuotiamo completamente, asciughiamo e puliamo per poi riempire subito di nuovo (eviteremo l’imputridimento di eventuale materiale vegetale o animale cadutovi). Il substrato deve sempre risultare leggermente umido; se fosse invece fradicio causerebbe in breve tempo l’insorgere di marcescenze a livello radicale e del colletto. Per tutti questi scopi usiamo acqua piovana o minerale a basso residuo fisso.
Concimazione
La concimazione può essere protratta per tutto l’anno o sospesa nei periodi invernali (specialmente se nel locale la temperatura non sale sopra i 18°C). Scegliamo un prodotto liquido per piante verdi, equilibrato negli elementi principali e ricco di microelementi. Possiamo somministrarlo ogni 2 settimane con l’acqua dell’irrigazione; i risultati estetici migliori li otterremo però scegliendo una formulazione adatta alla distribuzione fogliare. In questo caso diluiremo tantissimo e potremo distribuire anche ogni giorno, tramite nebulizzazione.
Fioritura
La fioritura avviene su piante di 3-4 anni, nel periodo estivo. Può capitare però che alcune fatichino a produrre lo stelo e abbiano bisogno di uno stimolo esterno. Un metodo molto semplice consiste nel coprire la pianta con un sacchetto di plastica trasparente e inserendovi all’interno delle mele: rilasceranno abbondante etilene, un gas che in natura stimola la fioritura e la maturazione dei frutti. Nel giro di una settimana inizierà la fioritura e le brattee cominceranno a prendere i loro tipici colori brillanti.
Propagazione
La propagazione da seme è da riservarsi agli orticoltori che vogliono ottenere nuovi ibridi o cultivar. A livello casalingo il metodo largamente più utilizzato è il prelievo dei polloni una volta che la pianta madre è esaurita.
Durante il rinvaso possono essere staccati usando un coltello liscio affilato e disinfettato. Che siano o no provvisti di radici possono subito essere trasferiti in vasetti con la composta definitiva, badando che siano di dimensioni estremamente ridotte: ciò faciliterà l’emissione delle prime radichette (in circa 6 mesi). Nelle prime settimane manteniamo più alta l’umidità coprendo con un sacchetto di plastica trasparente.
Parassiti e malattie
I nemici più frequenti sono la cocciniglia a scudetto o cotonosa, il ragnetto rosso e gli afidi. Per ognuno è bene ricorrere a prodotti specifici o, in caso di attacchi leggeri, rimuovere manualmente migliorando poi le condizioni colturali.
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