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Caratteristiche
La pianta di fico è una di quelle che sicuramente può vantare le origini più antiche ed è arrivata all’interno della zona Mediterranea proveniente da tutta una serie di paesi del Medio Oriente, ovvero la Turchia, la Siria e l’Arabia.La pianta di fico rappresenta un albero che può arrivare fino ad altezze anche piuttosto elevate, dal momento che raggiunge i sette-otto metri: si tratta di un albero che presenta delle foglie dalle dimensioni piuttosto elevate, con tre e cinque lobi, caratterizzato da un buon spessore e dal fatto di essere decisamente rugose.
Ci sono numerose varietà che hanno la particolare caratteristica di garantire la produzione di due tipologie di frutti: la raccolta dei primi frutti avviene nel corso del periodo compreso tra il mese di maggio e quello di giugno e vengono chiamati con il termine di fioroni.
Questi fioroni presentano particolari caratteristiche: si tratta, principalmente, del fatto che hanno un’elevata pezzatura.
La seconda produzione dei frutti, invece, avviene nel corso del periodo compreso tra il mese di agosto e quello di settembre e si caratterizzano per prendere i nome di fichi veri e hanno una pezzatura decisamente minore in confronto ai fioroni.
Le piante di fico si caratterizzano per garantire una produzione che si aggira intorno a due volte in un anno: questi alberi vengono definiti con il termine di bifere, mentre tutti quegli alberi di fico che presentano la caratteristica di produrre solo una volta all’anno i frutti, invece, prendono il nome di unifere.
Temperatura adatta per la pianta di fico
Il fico è una pianta molto facile da coltivare: infatti, non presenta particolari necessità ed esigenze, tranne per il fatto di non avere una grande resistenza nei confronti delle temperature che si avvicinano allo zero termico.
Infatti, nel momento in cui il clima presenta delle temperature che si aggirano sugli otto-dieci gradi sotto il livello dello zero termico, allora la vita dell’intera pianta è fortemente a rischio. Il fico è un albero che si sviluppa perfettamente all’interno di tutti quei terreni sassosi e calcarei, mentre si caratterizza per non prediligere tutti quei terreni troppo argillosi o troppo umidi.
Le foglie della pianta di fico si caratterizzano per avere dimensioni piuttosto elevate e per essere caduche , oltre ad avere una tipica colorazione verde chiaro e per il fatto di essere piuttosto pelose nella parte inferiore. Il fico domestico presenta solo ed esclusivamente dei fiori femminili e presenta al suo interno tre tipologie di frutti.
Varietà
Tra le principali cultivar del fico dobbiamo sicuramente sottolineare il fatto che molte si differenziano in base a diversi elementi: tra gli altri, possiamo sicuramente citare la produzione, la colorazione, la forma che viene ad assumere il frutto e la destinazione del prodotto.
In riferimento alla produzione c’è la possibilità di trovare un gran numero di varietà unifere, che hanno la particolare caratteristica di produrre solamente dei fichi veri, mentre al contrario le varianti bifere hanno la particolarità di produrre sia fioroni che forniti.
Per quanto riguarda la produzione dei cimaruoli, si fa riferimento sopratutto a tutti quei luoghi che sono caratterizzati da una stagione estiva piuttosto lunga ed un clima tipicamente caldo e temperato.
Le più importanti cultivar che vengono coltivate all’interno dello stivale italiano sono le seguenti: Marchesano, Cantano, Pissaluto, Verdino, Pazzo, Coppa, Arneo e molte altre ancora.
Tra le più importanti bifere abbiamo la possibilità di trovare la varietà Fracazzano, Sessune e Napoletano. I frutti si caratterizzano per avere un colore bianco o verdastro, oltre al fatto di avere una forma sferica, del tutto appiattita e piriforme allungata.
I fichi hanno la particolare caratteristica di poter essere consumati sia freschi o dopo che sono stati sottoposti alla procedura di essiccazione.
Nel caso in cui si prendesse in considerazione i fichi essiccati le cultivar hanno, tra le loro principali caratteristiche, il fatto di avere una maturazione estremamente precoce, oltre ovviamente alla produzione di forniti bianchi, dalla polpa piuttosto densa e dalla tipica conformazione elastica e molto resistente.
Clima e terreno
I climi più adatti per quanto riguarda la coltivazione della pianta di fico sono essenzialmente quelli temperati-caldi (che poi sono anche quelli che prediligono le piante di olivo e gli agrumi).
Le temperature invernali, nel momento in cui scendono sotto la soglia di -8 gradi centigradi hanno la particolarità di poter arrecare danni ingenti sia alle gemme che ai rami di un anno, mentre la resistenza della pianta di fico non è da mettere in dubbio nei confronti dei venti salini, oltre a confrontarsi ottimamente anche con i periodi di siccità.
Tra i principali pericoli per i frutti della pianta di fico possiamo, senza ombra di dubbio, annoverare anche le piogge continue e le grandinate: in particolar modo, nel momento in cui si trovano nella fase della cosiddetta maturazione, i frutti risentono notevolmente di queste intemperanze del clima e sono costretti a spaccarsi, oltre ad assumere la tendenza a diventare molto più acidi.
Il fico è uno di quegli alberi che tendono a svilupparsi ottimamente all’interno di quei terreni che si presentano sciolti, freschi, con una buona profondità e sopratutto possono contare su un’ottima quantità di sostanza organica presente al loro interno.
Il fico riesce a svilupparsi anche sui terreni piuttosto poveri e sassosi, mentre al contrario non riesce a crescere su quei suoi troppo umidi o argillosi.
Tra le principali caratteristiche della pianta del fico vi è anche quella di essere coltivata in larga misura all’interno dei paesi nel Bacino del Mediterraneo: in particolar modo in Italia le coltivazioni di fico si riscontrano sopratutto in Puglia, Abruzzo, Campania, Toscana e Sicilia.
Tecniche di coltivazione
Il fico, come abbiamo già detto più volte, si moltiplica tramite talea, dopo aver provveduto a prelevare i rami di 2-3 anni, considerando una lunghezza pari a 30-40 centimetri, che si devono inserire a dimora, nella maggior parte dei casi, negli ultimi mesi della stagione invernale.
La moltiplicazione del fico avviene anche tramite pollone radicato, che viene impiegato per la riforma delle piante di fico senescenti e deperite. Un’altra soluzione interessante è quella rappresentata dalla possibilità di moltiplicare la pianta di fico tramite innesto, sopratutto nel momento in cui si prende la decisione di modificare la varietà una volta che l’impianto è terminato.
In seguito alla messa a dimora le piantine hanno la particolarità di ridursi fino ad un metro e c’è la possibilità che vengano allevate a vaso, ma anche sfruttando un sistema a globo con sesti di impianto.
La concimazione viene portata a termine dopo aver inserito del letame maturo, durante i mesi più freddi della stagione invernale.
La raccolta, invece, viene effettuata più di una volta nel corso dell’anno: si deve fare particolare attenzione e prestare molta cura ad evitare di distruggere il peduncolo e a rovinare la buccia, dal momento che, una volta giunti a maturazione, i siconi sono particolarmente delicati.
I fichi hanno una caratteristica del tutto particolare di conservarsi poco, dal momento che sono destinati al consumo fresco che avviene nell’immediato oppure vengono utilizzati essiccati.
La produzione media che si può contare per ciascuna pianta di fico si può considerare intorno ai 50 chilogrammi.
Propagazione
Per quanto riguarda la fase di propagazione della pianta di Fico, è bene sottolineare come ci siano diverse alternative e possibilità che riguardano le tecniche di moltiplicazione di questa pianta.
In primo luogo, andiamo a raccontarvi la tecnica più semplice e anche più veloce da mettere in pratica, dal momento che prevede l’estirpazione di tutti quei polloni che si trovano radicati all’interno delle piante adulte di fico o delle ceppaie.
In alternativa, c’è la possibilità di sfruttare anche un’altra tecnica, che viene impiegata, in modo particolare, all’interno dei vivai e che corrisponde alla talea.
La talea è uno di sistemi di propagazione della pianta di Fico ed ha il pregio di radicarsi con estrema facilità, dal momento che è sufficiente provvedere ad interrare dei pezzetti di ramo che possono avere una lunghezza compresa tra i 30 e i 40 centimetri.
E’ importante tenere in considerazione il fatto di prevedere di tenere fuori dal terreno solamente una gemma.
La riproduzione per seme, nel caso della pianta di Fico, non è particolarmente consigliata, dal momento che le piante che si possono ricavare, non sempre presentano le caratteristiche che derivano dalla pianta madre.
L’innesto è una di quelle soluzioni che vengono utilizzate, in modo particolare, all’interno dei frutteti, sopratutto nel momento in cui si abbia intenzione di provvedere alla sostituzione di una varietà.
Fico: Parassiti
Il fico non rappresenta una di quelle piante che vengono attaccate con grande frequenza da parte dei parassiti, anche se bisogna sottolineare il fatto che alcuni di essi hanno sicuramente la possibilità di apportare dei danni all’albero in questione.
Gli insetti che rappresentano la minaccia maggiore sono rappresentati dalla mosca della frutta: si tratta di un parassita le cui larve hanno la particolare caratteristica di scavare delle gallerie all’interno della polpa dei siconi, che in breve tempo marciscono.
Altrettanto pericolose sono le cocciniglie, dal momento che vanno ad attaccare in modo particolare i rami e il tronco e provocano il deperimento dell’albero di fico stesso.
Nel momento in cui la coltivazione del fico dovesse svolgersi all’interno di terreni compatti e frequentemente oggetto della formazione di ristagni idrici, certamente si può creare in numerose occasioni del marciume radicale, che può andare a favorire il disseccamento della pianta complessivamente considerata.
La virosi del mosaico del fico presenta la particolare caratteristica di andare ad attaccare le foglie della pianta, ma anche i rametti più piccoli e i frutti, favorendo la formazione di malformazioni e una cascola precoce per quanto riguarda i siconi.
Informazioni aggiuntive
Vaso | 40, 60 |
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