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L’ Echinocereus è una pianta facile da coltivare e che ben si presta alla coltivazione in vaso.
E’ fondamentale l’abbondanza di luce e la concimazione diluita, da eseguire ad ogni annaffiatura, con aggiunta di microelementi. Le specie cespitose vanno tenute nei vasi. In natura, molte specie sono resistenti al freddo, tollerando temperature fino a -20 ° C .
Coltivazione in vaso
Per scegliere il vaso occorre considerare le sue dimensioni in rapporto a quelle della pianta, le sue proporzioni ed il materiale di cui è fatto. E’ importante verificare la presenza dei fori di drenaggio, che devono impedire il ristagno dell’acqua sul fondo del vaso.
Per le piante grasse è preferibile optare per vasi più larghi che alti, in modo che la superficie del substrato esposta all’aria sia ampia da facilitare così l’evaporazione dell’acqua e per favorire lo sviluppo della pianta. Nei vasi profondi infatti è possibile che il terriccio sul fondo rimanga sempre un po’ umido. L’ Echinocereus pertanto va coltivato in vasi non troppo alti visto il poco sviluppo dell’apparato radicale, meglio scegliere vasi più ampi per le specie cespitose e più profondi per le specie con radici tuberose come E. palmeri E knippelianus . Il rinvaso avviene in primavera, se necessario, utilizzando un vaso solo leggermente più ampio del precedente
Coltivazione in piena terra
Per la coltivazione dell’Echinocereus sono indicati substrati di tipo gessoso, grasso, sabbioso e argilloso. Si possono ottenere buoni risultati soltanto rispettando tutte le necessità della pianta specialmente in merito al grado di umidità del terreno. Molte specie di Echinocereus se trovano le condizioni ideali e abbastanza spazio ove espandersi, si sviluppano gruppi formando anche cespugli di buone dimensioni.
Temperatura
L’ Echinocereus è molto resistente al freddo e non teme le basse temperature nemmeno se scendono sotto lo zero (anche -10) purché tenute asciutte. Alcune specie sopportano fino a – 20.
Luce
La location ideale deve essere ben ventilata ed in pieno sole; indispensabile porre le piante all’aperto durante la buona stagione, infatti non fioriscono se tenute al riparo dai raggi del sole. Le specie Echinocereus viereckii ed Echinocereus scheeri gradiscono posizioni parzialmente ombreggiate. E’ fondamentale posizionare la pianta in posizione e molto luminosa ed al sole diretto così da aumentarne la resistenza.
Terriccio
L’ Echinocereus necessita di terreno ben drenato, è perfetta la composta normale dei castus. Il substrato varia in base alla specie; le specie a crescita rapida necessita di terreni piuttosto fertili, quelle a crescita lenta prediligono terreni fertili misti a sabbia e ben drenati..
Annaffiatura
Si deve iniziare ad annaffiare a marzo, quando i boccioli sono già sviluppati, e si deve terminare ad ottobre il suolo va tenuto da novembre a marzo salvo lievi spruzzature.
Moltiplicazione
L’ Echinocereus si propaga per talea di fusto o per seme
La semina si fa in primavera su un substrato tenuto umido a 20 -25 gradi al riparo dalla luce diretta del sole
La tale deve essere mantenuta in un luogo caldo secco e non esposto al sole diretto ed interrata in un composto base da cactus e pomice e sabbia.
Concimazione
Occorre concimare con un fertilizzante ricco di fosforo ma molto diluito
Potatura
Questa pianta non necessita di potatura
Parassiti, malattie ed altre avversità
Il parassita che più comunemente infesta le succulente è la cocciniglia. Che si può rimuovere meccanicamente o, se l’infestazione è molto estesa, ricorrendo ad un insetticida.
Come pratica quotidiana è bene osservare le parti più tenere come gli apici vegetativi, in modo da eliminare manualmente i parassiti alla loro prima comparsa.
Un’altra specie di cocciniglia particolarmente insidiosa, perché nascosta alla vista, è quella che attacca le radici delle succulente. Si deve cominciare a sospettare della sua presenza quando la pianta è debilitata e la crescita è arrestata. Sul fondo del vaso, se l’infestazione è avanzata, si possono trovare delle cocciniglie che escono in cerca di nuove vittime. In questo caso è meglio svasare la pianta e liberare completamente le radici dal terriccio. Va quindi applicato un insetticida sistemico e si lasciano asciugare le radici per almeno una settimana prima di rinvasare in un nuovo substrato.
Un altro parassita che danneggia anche esteticamente le succulente è il ragnetto rosso. Le cui colonie sono caratterizzate da piccole ragnatele che ricoprono tutta la zona infestata. Le punture di tali acari causano la comparsa sulla superficie della pianta di piccole macchie gialle che rimarranno anche dopo l’eliminazione dei parassiti. Occorre utilizzare un insetticida specifico ovvero un acaricida.
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