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Dimorfoteca

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Confronta
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Dimorphotheca

La Dimorphotheca è una pianta erbacee annuale molto vigorosa, che produce piccoli cespi densi e compatti, che da maggio fino all’autunno si ricoprono costantemente di fiori; appartiene alla famiglia delle asteracee, i fiori della dimorphotheca sono capolini, ovvero sono costituiti, come le margherite, da un mazzetto di fiori centrali privi di petali, attorniati da fiori che portano un solo petalo a formare una corona. I fiori di margherita africana sono di colore vario, anche perchè negli anni si sono prodotti numerosi ibridi e cultivar, quindi possiamo vedere dimorfoteche di colore bianco con centro blu, il colore tipico, ma anche gialle, arancio, salmone, rosa viola; tutti i colori mostrano il disco centrale di colore contrastante, molto vistoso.

Generalità margherita africana

Queste margherite sono originarie dall’Africa meridionale, e sono anche conosciute come margherite del capo. Nella stessa zona sono presenti altre margherite, molto simili alle dimorfoteche, ma di colore viola e perenni; chiamate osteospermum; spesso i due genere vengono confusi, e altrettanto spesso si sono creati ibridi dei due generi, di colore vario, ma perenni. Le dimorfoteche producono semi fertili, che possono sopravvivere all’inverno e vegetare l’anno successivo, dando l’impressione che le piante abbiano sviluppo perenne; questa caratteristica rende ancora più difficile capire se abbiamo acquistato una dimorphotheca, un osteospermum o un ibrido dei due.

Coltivare la margherita africana

Si tratta di piante rigogliose e vigorose, che tendono a ben sopportare anche condizioni non ideali per altre piante da giardino; prediligono posizioni soleggiate, ed i fiori hanno la particolarità di schiudersi soltanto quando colpiti direttamente dai raggi solari, per richiudersi quando il sole smette di baciarli, evitiamo quindi le posizioni ombreggiate, che oltre a non favorire fioriture abbondanti, non ci permetterebbero di godere delle belle margherite schiuse. Poniamole a dimora in un buon terriccio fresco, molto ben drenato; se dubitiamo del drenaggio della nostra terra da giardino, prima di posizionare le nostre dimorfoteche lavoriamo bene il substrato, aggiungendovi della sabbia di fiume lavata, che migliorerà lo scorrimento dell’acqua. Sono piante che ben sopportano la siccità, ma, soprattutto nei periodi più caldi dell’anno, annaffiature regolari favoriranno una continua fioritura. Ricordiamo di aggiungere periodicamente un buon concime all’acqua delle annaffiature, e di fornirla solo se il terreno è asciutto; in caso di pioggia saltiamo l’annaffiatura.

Le piante tendono a produrre semi fertili, per evitare che la pianta sprechi energie nella produzione della semente rimuoviamo periodicamente i capolini appassiti.

Seminare la dimorphoteca

Come dicevamo prima, le specie di Dimorphoteca producono numerosi semi fertili, da cui possiamo ottenere delle piantine per l’anno successivo. Raccogliamo in autunno i fiori appassiti e rimuoviamo da essi i piccoli semi, che conserveremo in luogo fresco ed asciutto. Verso la fine dell’inverno seminiamo le dimorfoteche in serra fredda, o in un cassone da semina, in modo che le sementi non vengano esposte a temperature inferiori ai -5°C; le giovani piantine hanno un apparato radicale molto delicato, per questo motivo è bene seminare direttamente in vasi singoli, in modo da poter rinvasare l’intero pane di terra che si trova attorno alle radici, senza maneggiarlo troppo. Coltiviamo le giovani dimorfoteche in luogo luminoso e protetto dal gelo fino a primavera inoltrata, quindi poniamole a dimora, facendo attenzione a non maneggiare troppo le radici; Poichè la maggior parte delle dimorfoteche in commercio sono ibridi, difficilmente otterremo piante che producono fiori identici a quelli della pianta da cui abbiamo ricavato le sementi, non stupiamoci se otteniamo piante con fiori di due-tre colori differenti.

Margherita africana – Dimorphotheca: Margherita blu

Nel variopinto mondo delle margherite spesso è facile incappare in alcuni piccoli errori di riconoscimento. Uno degli errori che capitano più frequentemente agli appassionati di giardinaggio riguarda proprio la cosiddetta margherita blu. Questa pianta infatti nonostante sia un’agathea viene spesso chiamata con il nome di margherita e confusa con le dimorphoteche.

Se guardiamo con attenzione l’aspetto di questi bellissimi fiori del resto è impossibile non notare i dettagli che differenziano la Felicia amelloides (il nome scientifico della Agatea) dalla Dimorphpoteca, nonostante le caratteristiche generali siano quelle comuni della famiglia delle Asteracea o Composite.

I petali innanzitutto sono diversi sia per numero che per dimensioni e disposizione sul fiore. Oltre a questo anche i fusti e le foglie sono leggermente diversi, sia per portamento che per conformazione, con le foglie della Agatea ricoperte da una fitta peluria ed i fusti di densità meno rada rispetto a quelli della Dimorphoteca.

Informazioni aggiuntive

Vaso

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